STATUTO

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CODICE FISCALE

Attestato di copertura assicurativa

MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

 PREMESSA

Il diritto principale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, e di essere protetti da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e qualsiasi altra forma di discriminazione prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dall’origine etnica, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione economica, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. La priorità assoluta è il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati, che prevale anche sui risultati sportivi. 

Questo documento intende dare attuazione ai principi sopra citati per garantire effettivamente le esigenze di tutela stabilite.

Art. 1 – Obiettivi

  1. Il presente documento stabilisce e regola gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per motivi di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, nonché per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 commessi a danno dei Tesserati, specialmente se minori, all’interno dell’Associazione “ASD. Centro RAM ” (di seguito denominata “Ente”).
  2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento sono allineate con le Linee Guida adottate da AICS attualmente in vigore e rappresentano l’insieme delle regole di condotta che tutti i membri dell’Ente devono seguire per:
  3. promuovere il diritto di tutti i Tesserati ad essere protetti da qualsiasi forma di abuso, violenza o discriminazione;
  4. favorire un ambiente inclusivo che garantisca la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i Tesserati, in particolare dei minori, assicurando uguaglianza ed equità, e valorizzando la diversità;
  5. rendere consapevoli i Tesserati dei propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
  6. identificare e attuare misure, procedure e politiche di salvaguardia adeguate, anche conformemente alle raccomandazioni del Safeguarding Officer istituito dalla AICS, per ridurre i rischi di comportamenti lesivi dei diritti, specialmente nei confronti dei Tesserati minori;
  7. gestire in maniera tempestiva, efficace e riservata le segnalazioni di abuso, violenza e discriminazione, proteggendo i segnalanti;
  8. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolare, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
  9. incoraggiare la partecipazione dei membri dell’Ente alle iniziative organizzate dalla AICS nell’ambito delle politiche di salvaguardia;
  10. garantire la partecipazione attiva di tutti coloro che sono coinvolti in qualsiasi funzione o titolo nell’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di salvaguardia dell’Ente.

 Art. 2 – Ambito di applicazione

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono: 

  1. a) tutti i tesserati dell’Ente;
  2. b) tutti coloro che hanno rapporti di lavoro o volontariato con l’Ente;
  3. c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Ente.

Art. 3 – Regole di condotta

È compito dell’Ente organizzarsi in modo da realizzare gli obiettivi indicati nell’art. 1, adeguando i propri comportamenti alle seguenti regole di condotta: 

(indicare in maniera specifica, in relazione alle criticità esistenti all’interno di ciascun sodalizio, quali in concreto le azioni che si intendono attuare al fine di pervenire all’attuazione dei risultati indicati. Si vedano note in calce) 

  1. a) garantire un ambiente basato su principi di uguaglianza e di rispetto della libertà, dignità e inviolabilità della persona:

1* Esempi di azioni concrete per evitare discriminazioni tra gli atleti: organizzare turni di allenamento e partecipazione alle gare senza distinzione di sesso, etnia, appartenenza culturale, ecc.; in caso di minori appartenenti a categorie svantaggiate, garantire la loro equa suddivisione in squadre o gruppi di allenamento per favorire l’integrazione.

 

  1. b) riservare a ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzione di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro:

2* Esempi di regole di condotta per i tecnici: assicurare che ogni atleta sia adeguatamente seguito durante l’attività sportiva; prevedere un numero sufficiente di tecnici in relazione alla composizione dei gruppi di atleti; richiedere a tecnici, atleti e dirigenti di utilizzare un linguaggio non discriminatorio.

 

  1. c) condurre l’attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, considerando anche i suoi interessi e bisogni:

3* Esempi di ascolto e pianificazione per i minori: ascoltare i minori per comprendere le loro ambizioni e desideri sportivi; programmare le attività sportive o la partecipazione ai campionati tenendo conto delle capacità e aspirazioni individuali di ciascun atleta.

 

  1. d) prestare attenzione a eventuali situazioni di disagio, anche legate a disturbi alimentari, percepite o conosciute indirettamente, con particolare attenzione ai minori:

4* Esempi di monitoraggio e supporto durante gli allenamenti: affiancare ai tecnici professionisti specializzati e prevedere la presenza di figure aggiuntive durante gli allenamenti per monitorare il comportamento degli atleti; organizzare percorsi di educazione alimentare; individuare tra i dirigenti una figura di riferimento che possa dialogare con gli atleti, in particolare minori, per rilevare eventuali segni di disagio.

 

  1. e) segnalare immediatamente ogni circostanza rilevante ai responsabili genitoriali o tutori, o ai soggetti preposti alla vigilanza:

5* Esempi di procedure di segnalazione: identificare il responsabile delle segnalazioni, definire le situazioni rilevanti sia sportive che extra-sportive; informare i genitori delle assenze dei minori da gare o allenamenti.

 

  1. f) consultare il Responsabile delle Politiche di Safeguarding dell’Ente in caso di sospetti di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
  2. g) mettere in atto iniziative adeguate per contrastare fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:
  • evitare contatti fisici tra atleti e tecnici o dirigenti;
  • incoraggiare atleti, tecnici e dirigenti a usare un linguaggio appropriato ed evitare espressioni discriminatorie, sessiste o razziste;
  • evitare di rimanere soli con singoli atleti in spazi sportivi poco frequentati, assicurando che vi sia sempre la presenza di un dirigente oltre all’allenatore;
  • prevedere, durante sedute mediche o fisioterapiche, la presenza di un dirigente dello stesso sesso dell’atleta o di un genitore;
  • richiedere ai tecnici e dirigenti di mantenere rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo:

6* Esempi di ulteriori comportamenti specifici: vietare ai tecnici di entrare negli spogliatoi in presenza degli atleti; gestire le attività durante le trasferte in modo che dirigenti e allenatori non condividano le camere con gli atleti; stabilire regole per l’accompagnamento degli atleti, assicurando la presenza di almeno due dirigenti; limitare l’accesso a tecnici o dirigenti negli alloggi degli atleti minori fuori sede, permettendo controlli solo in presenza di almeno due persone dello stesso sesso degli atleti; imporre regole di condotta negli spogliatoi per contrastare il bullismo e il cyberbullismo.

 

  1. h) prevenire, durante allenamenti e gare, tutti i comportamenti sopra descritti tramite azioni di sensibilizzazione e controllo:

7* Esempi di azioni di sensibilizzazione e controllo: organizzare riunioni periodiche con tecnici e dirigenti per illustrare le politiche di salvaguardia dei minori e discutere delle criticità emerse durante la stagione sportiva.

  1. i) spiegare chiaramente a coloro che assistono a allenamenti, gare o eventi sportivi di astenersi da commenti che non riguardino la prestazione sportiva per evitare lesioni alla dignità e sensibilità delle persone:

8* Esempi di educazione e sensibilizzazione degli atleti e dei genitori: organizzare riunioni a inizio stagione per illustrare le politiche di salvaguardia; tenere incontri periodici per inculcare un’adeguata educazione sportiva; prevedere sanzioni per comportamenti inadeguati durante le gare.

  1. j) promuovere la rappresentanza paritaria di genere, rispettando la normativa applicabile;
  2. k) rendere consapevoli i tesserati dei propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:
  • affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del codice etico adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito dell’Ente;
  • affissione presso la sede dell’Ente e/o pubblicazione sulla homepage del sito dell’Ente del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;
  • comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice etico adottato dall’Ente, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dall’Ente;
  • comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding Officer nominato dall’Ente;
  • informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dall’Ente per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi.

9* Esempi di ulteriori strumenti di segnalazione e formazione: creare un’e-mail dedicata per le segnalazioni al Safeguarding nominato dall’Ente; organizzare incontri e seminari con esperti durante la stagione sportiva per discutere delle tematiche rilevanti e trovare soluzioni condivise.

Art. 4 – Tutela dei minori – Obblighi

  1. Tutti coloro che, indipendentemente dalla forma del rapporto instaurato, svolgono funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dall’Ente

  1. Per prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati e garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, l’Ente nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alla AICS al momento dell’affiliazione.
  2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere scelto per la sua moralità e competenza, in possesso dei seguenti requisiti:
  3. non aver riportato condanne penali, anche non definitive, per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600-quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione etnica e religiosa), 604-ter (circostanze aggravanti), 609-bis (violenza sessuale), 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609-undecies (adescamento di minorenni);
  4. non aver riportato nell’ultimo decennio, salvo riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori a un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
  5. aver seguito eventuali corsi di aggiornamento previsti dalla AICS e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti degli organismi sportivi affilianti.
  6. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede e pubblicazione sulla homepage del sito internet dell’Ente, e inserita nel sistema gestionale degli organismi sportivi affilianti, secondo le procedure previste dalla regolamentazione degli organismi sportivi affilianti.
  7. Il Responsabile resta in carica un anno e può essere riconfermato.
  8. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile, inserendola nel sistema gestionale degli organismi sportivi affilianti, secondo le procedure previste dalla regolamentazione degli organismi sportivi affilianti.
  9. La nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata prima della scadenza per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, o per la perdita dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. La revoca e le motivazioni sono comunicate tempestivamente al Safeguarding Officer della AICS. Il sodalizio provvede alla sostituzione seguendo le modalità del comma precedente.
  10. Il Responsabile è tenuto a:
  11. a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della AICS nell’ambito dell’Ente, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
  12. b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione, nonché qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione che ritenga utile e opportuna;
  13. c) segnalare al Safeguarding Officer della AICS eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta; 
  14. d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti AICS;
  15. e) formulare proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
  16. f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, sviluppando e attuando un piano d’azione basato su tale valutazione per risolvere le criticità riscontrate;
  17. g) partecipare all’attività formativa organizzata dalla AICS.

Art. 6 – Dovere di segnalazione

  1. Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come indicati dal Regolamento e dalle linee guida della AICS, riportate integralmente nel presente documento, è tenuto a darne immediata comunicazione al Safeguarding Officer della AICS, anche tramite il safeguarding officer nominato dall’Ente.
  2. Chiunque sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può consultare il Responsabile delle politiche di salvaguardia dell’Ente o direttamente il Safeguarding Officer della AICS.

Art. 7 – Diffusione e attuazione

  1. L’Ente, con il supporto del Responsabile delle politiche di Safeguarding, si impegna a pubblicare e diffondere il presente documento e il Codice di condotta a tutela dei minori per prevenire molestie, violenza di genere e ogni altra forma di discriminazione tra i Tesserati e i volontari coinvolti nell’attività sportiva. L’Ente fornisce ogni strumento utile per garantirne la piena applicazione, verifica ogni segnalazione di violazione delle norme e condivide materiale informativo per sensibilizzare e prevenire disturbi alimentari negli sportivi.
  2. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se disponibile, e/o affisso presso la sede dello stesso, e viene comunicato a tutti i collaboratori al momento dell’instaurazione del rapporto con l’Ente.

Art. 8 – Sanzioni

 10* Esempi di sanzioni per comportamenti inappropriati: pur mantenendo l’applicazione delle sanzioni previste dai Regolamenti AICS, prevedere sanzioni proporzionate alla gravità del comportamento, come richiamo, multa, squalifica temporanea dallo svolgimento dell’attività sportiva, se previsto dal rapporto contrattuale o dalle norme regolamentari dell’Ente.

 

 Art. 9 – Disposizioni finali

  1. Questo documento viene aggiornato dall’organo direttivo dell’Ente con cadenza almeno quadriennale o ogni volta che sia necessario per recepire le nuove disposizioni della Giunta Nazionale del CONI, le eventuali modifiche e integrazioni ai Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding, le sue raccomandazioni, nonché le modifiche e integrazioni delle disposizioni della AICS.
  2. Eventuali proposte di modifica al presente documento devono essere sottoposte e approvate dall’organo preposto dell’Ente.
  3. Per quanto non espressamente previsto, si fa riferimento al Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e al Codice Etico.
  4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

 

 

CODICI DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

 

Contenuto minimo dei codici di condotta

 

  1. I codici di condotta stabiliscono obblighi, divieti, standard di condotta e buone pratiche finalizzate:
    1. al rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza;
    2. all’educazione, alla formazione e allo svolgimento di una pratica sportiva sana;
    3. alla piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
    4. alla creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità e il rispetto dei diritti dei tesserati, in particolare se minori;
    5. alla valorizzazione delle diversità;
    6. alla promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;
    7. alla promozione da parte di dirigenti e tecnici al benessere dell’atleta;
    8. alla effettiva partecipazione di tutti i tesserati all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
    9. alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.

 

  1. I codici prevedono inoltre disposizioni:
    1. per la rimozione degli ostacoli che impediscano la promozione del benessere dell’atleta, in particolare se minore, e dello sviluppo psico-fisico dello stesso secondo le relative aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
    2. per la rimozione degli ostacoli che impediscano la partecipazione dell’atleta alle attività, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

 

  1. Nella realizzazione delle finalità di cui sopra e in particolare della prevenzione e contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione, i codici di cui all’articolo precedente stabiliscono altresì:
    1. le fattispecie, le tutele e le sanzioni disciplinari endoassociative applicabili in caso di violazione, ivi compresa la sospensione cautelare dalle attività sportive, fermi i provvedimenti degli Organi di giustizia;
    2. apposite procedure di selezione degli operatori sportivi, anche al fine di garantire che i candidati siano idonei ad operare nell’ambito delle attività giovanili e in diretto contatto con i tesserati minori, se del caso;
    3. le verifiche minime, precedenti all’impiego nonché periodiche, a carico delle Affiliate nelle procedure di cui alla lettera precedente e la conservazione della relativa documentazione, nel rispetto della normativa vigente;
    4. adeguati obblighi informativi per la diffusione delle disposizioni e dei protocolli relativi alla protezione dei minori, anche mediante corsi di formazione e corsi di aggiornamento annuali dedicati a tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive e relative ai tesserati minori;
    5. disposizioni che disciplinino le incompatibilità e che siano finalizzate a evitare il cumulo delle funzioni in capo a un unico soggetto nonché, più in generale, a gestire eventuali conflitti di interesse;
    6. disposizioni che assicurino la riservatezza della documentazione o delle informazioni comunque ricevute o reperite relative a eventuali segnalazioni o denunce di violazione del Codice.

 

 

Doveri e obblighi dei tesserati

 

  1. Di seguito i doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati:

 

  1. comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri tesserati;
  2. astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
  3. garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
  4. impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati nei percorsi educativi e formativi;
  5. impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
  6. instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
  7. prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
  8. affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
  9. collaborare con gli altri tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
  10. segnalare senza indugio al Responsabile safeguarding situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

 

 

Doveri e obblighi dei dirigenti sportivi e tecnici

 

  1. Di seguito i doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:

 

  1. agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  2. astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
  3. contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori;
  4. evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolare se minori;
  5. promuovere un rapporto tra tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  6. astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
  7. porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
  8. comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
  9. astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network;
  10. interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il Responsabile safeguarding;
  11. impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  12. segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
  13. dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
  14. sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati;
  15. conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
  16. astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
    1. segnalare senza indugio al Responsabile safeguarding situazioni, anche potenziali, che espongano i tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

 

Diritti, doveri e obblighi degli atleti

 

  1. Di seguito i diritti, doveri e obblighi a carico degli atleti:

 

  1. rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  2. comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
  3. comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
  4. prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
  5. rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
  6. rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
  7. mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  8. riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero ai loro delegati;
  9. evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  10. astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile safeguarding;
  11. segnalare senza indugio al Responsabile safeguarding situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio.
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